La storia del Coordinamento

                                                         

La nostra è ormai una lunga storia ma va raccontata tutta.

La nostra prima iniziativa è stata quella di inondare Viale Trastevere,Montecitorio e Palazzo Madama  delle cartoline che si vedono sopra.

Il risultato della campagna è quello di avere una serie di promesse, poi non mantenute, direttamente dai vertici del MIUR:

                                                                                  

 

Eravamo un piccolo gruppo allora, concentrato in alcune realtà regionali (Lombardia, Sicilia, Toscana,Piemonte, Lazio) e con presenze significative  in realtà come Torino, Palermo, Bergamo, Milano.

A Palermo un gruppo di colleghi e colleghe decide anche di far nascere il nostro primo sito Web.

Ben presto, però, le adesioni sono cresciute ed è cresciuta anche la capacità di fare incursioni nelle rubriche lettere dei giornali ma anche nelle sedi universitarie per ottenere prese di posizioni significative da parte di docenti delle Facoltà di Giurisprudenza ed Economia.

La mobilitazione è cresciuta e sono arrivate prese di posizione come quella dell'Assemblea Regionale Siciliana e dell'Ordine degli avvocati di Palermo e del Triveneto.

La presenza di lettere e contributi su quotidiani nazionali si è accompagnata alla decisione di acquistare, attraverso una sottoscrizione volontaria fra gli aderenti al Coordinamento, due pagine di quotidiani nazionali (La Padania ed Italia Oggi, scelti per le tariffe pubblicitarie alla nostra portata).

        

                                                                                                      

La nostra pressione è continuata ed ha prodotto come risultato che il Coordinamento nazionale, rappresentato da Franco Labella, Massimo Macciò e Vincenza Piscitello, è stato in audizione presso le Commissioni Cultura ed istruzione di Camera e Senato.

La nostra battaglia relativa a "Cittadinanza e Costituzione" prima e sul Liceo economico-sociale ha prodotto degli effetti significativi ma non soddisfacenti.

Perciò oggi, a distanza di cinque anni dall'avvio del riordino, non rinunciamo a provare  a far cambiare idea sulla necessità di ripristinare lo studio delle discipline giuridiche ed economiche ed anche rivedere quella che si è rivelata essere una disciplina fantasma, senza monte ore e senza valutazione e cioè "Cittadinanza e Costituzione".

Un esito importante è la presentazione, in questa legislatura, di una proposta di legge (S.883) da parte del senatore Roberto Ruta (Pd) che si propone di reintrodurre in tutti i bienni lo studio del Diritto e dell'Economia.