Rassegna stampa

 

 

 

 

Interventi, comunicati stampa, lettere e prese di posizione del Coordinamento sono stati ospitati da organi di stampa e riviste :

 

La Repubblica - L'Unità - Il Sole 24 ore - Il Corriere della Sera - Il Tetto - Italia Oggi - La Stampa - Il Secolo XIX -   L'Eco di Bergamo -

La Provincia pavese - La Tecnica della scuola - Tuttoscuola - Terra news - Confronti.

                                                                

              

                                                                            

                                       

                                                                                                                                                          

    

            

           

 

                                

 La Repubblica

3/02/2010

 

 Il liceo delle Scienze umane recupera il Diritto e nei bienni degli istituti tecnici ricompare la Geografia. Anche al liceo classico, secondo le ultime indiscrezioni, si recuperano due ore di Scienze al biennio. Ma il quadro completo dei curricula sarà disponibile domani a metà mattinata, quando il governo avrà dato il via libera alla riforma. La cosa certa è, che entro il 26 marzo, 500 mila ragazzini potranno scegliere tra sei licei (classico, scientifico, artistico, delle scienze umane, musicale e coreutica, linguistico), 11 istituti tecnici e  6 istituti professionali. Ma che la riforma dovrà anche tagliare 14 mila cattedre. [leggi tutto]

 

Giovanna Genco su La Voce.info    Eliminazione Diritto e Economia dalle superiori

3/02/2010

Nei giorni scorsi le iene hanno svelato la spaventosa ignoranza dei nostri parlamentari sulla Costituzione. Non oso pensare agli esiti di una simile indagine fatta su qualche tema di economia. Del resto sono questi gli stessi che stanno per approvare definitivamente la riforma delle superiori. Riforma che taglia completamente la disciplina diritto ed economia. Segnalo l'esilarante (se non fosse al contempo tragico) parere della VII Commissione del Senato: La Commissione…… condivide la scelta di rinunciare ad alcune discipline che erano state introdotte negli ordinamenti con talune sperimentazioni, come ad esempio diritto ed economia. Pur nella consapevolezza che si tratta di materie di grande importanza,soprattutto per l'educazione alla legalità e per il contrasto di fenomeni di devianza, ritiene infatti che l'istruzione liceale debba tendere all'acquisizione di una formazione critica i cui contenuti saranno approfonditi nel successivo percorso universitario”. Se le parole hanno un senso significa che lo studio del Diritto e dell'Economia non contribuisce a tale formazione critica e che l'educazione alla legalità si può realizzare attraverso affermazioni di principio di carattere generale, a prescindere da conoscenze specifiche sul funzionamento dello Stato e sull'ordinamento giuridico. L’estensore del parere sembra aderire alla tesi del Presidente della Cabina di Regia dei Licei Max Bruschi, che sostiene: “Diritto ed economia, dovendo fare delle scelte, non ritengo siano materie fondamentali per l'educazione alla cittadinanza e alla legalità”. Siamo al teatro dell'assurdo ... l'educazione alla legalità senza le leggi! Se le parole hanno un senso significa pure che chi prosegue in un percorso universitario diverso, ad esempio, dalle Facoltà giuridiche ed economiche non avrà conoscenze nemmeno elementari di diritto e economia. Tutto questo sembra essere funzionale alla formazione di cittadini che non abbiano gli strumenti per capire le scelte del palazzo (vedi lodo Alfano) e che possano essere facilmente spennati (vedi caso Parmalat). Il mio è solo un cattivo pensiero?

 

Massimo Macciò su La Stampa   l'Editoriale del lettore:  Senza coordinate

3/02/2010

Leggo dell'appello lanciato dall'Associazione Italiana Insegnanti di Geografia e sono d'accordo su tutto: sull'abominio della scomparsa di tale materia dalle scuole, sullo straniamento culturale dei giovani degeografizzati, sulle conseguenze di tale improvvida decisione. E non è l'unica scelta incomprensibile della riforma Gelmini, anzi. Il problema è che questa riforma non riforma quasi niente: taglia, banalmente, 8 miliardi di euro dalla scuola italiana.E un fatto che la riforma cancella totalmente una serie di sperimentazioni ultradecennali senza aver mai fatto non dico un'indagine ma neppure due domande all'utenza sui risultati. Che cosa diremmo se la Fiat, per conoscere il grado di soddisfazione del mercato per una sua auto, andasse a chiedere il pare­re non dei clienti ma dei progettisti? Ecco. Ed è un fatto che, nell'ansia di tagliare tutto, il ministro rag­giunge vette sublimi: elimina non solo la geografia ma anche il diritto e l'economia politica da pressoché tutti gli istituti e poi affida l'insegnamento della nuova e strombazzatissima materia «Cittadinanza e Costituzione» (ossia, se le parole hanno un senso, lo studio dei diritti dei cittadini e del diritto costituzionale) non ai docenti di discipline giuridiche ed economiche ma agli insegnanti di lettere, in un'ora da ricavare al­l'interno del monte ore oggi dedicato alla storia.

    Chi si ricorda della vecchia «educazione civica» che nessun studente rammenta di aver mai  studiato alle superiori ?

    Guarda caso, la triste sorte riservata a questa disciplina era stato uno dei motivi principali dell'introduzione 

     del diritto   e dell'economia politica nelle superiori, una quindicina d'anni fa. Finirà per avere ragione chi ha 

     detto      che tutto ciò che impariamo dalla storia è che non impariamo niente dalla storia. A proposito: chi l'ha 

     detto? A Internet, ormai, l'ardua sentenza.

                                         

                                        46 anni, insegnante di discipline giuridiche e economiche, Savona

Franco Labella su La Repubblica    Scuola, perchè tagliare materie così essenziali.

2/02/2010

 

Gentile dottor Augias, l'ignoranza spaventosa dei parlamentari sulla Costituzione è stata messa a nudo da un recente programma Tv. Eppure la VII Commissione del Senato ha scritto sul riordino dei Licei:«La Commissione... condivide la scelta di rinunciare ad alcune discipline... come ad esempio diritto ed economia. Pur nella consapevolezza che si tratta di materie di grande importanza, soprattutto per l'educazio­ne alla legalità e per il contrasto di fenomeni dì devianza, ritiene che l'istruzione liceale debba tenderà ad ac­quisire una formazione critica i cui contenuti saranno poi approfonditi nel percorso universitario». Intanto, la famosa materia «Cittadinanza e Costituzione», annunciata in tv dal ministro Gelmini nel 2008, non è mai esistita e, secondo lo stesso ministro mai esisterà come materia autonoma. E' il paradosso della educazione alla legalità senza le leggi. Lo ha escogitato il dott. Max Bruschi, consigliere del Ministro e presidente della' cabina di regia' dei Licei: « Economia e Diritto, dovendo fare delle scelte, non ritengo siano materie fondamentali per l'educazione alla cittadinanza e alla legalità». Come dire il trionfo di competenza e meritocrazia, altro slogan caro al ministro.

           Franco Labella Coordinamento nazionale dei docenti di Diritto e Economia    coordnazdocdir@libero.it